Conosciamo Akhaltsikhe e il Castello Rabati

Akhaltsikhe (georgiano: ახალციხე, letteralmente “castello nuovo”, precedentemente noto come Lomisa) è una piccola città nella regione sud-occidentale della Georgia di Samtskhe-Javakheti. E’ situata su entrambe le rive di un piccolo fiume Potskhovi, che separa la città in due parti: la città vecchia al nord e la città nuova al sud.

Vista sul versante meridionale di Akhaltsikhe. Foto: sweet.ge

Vista sul versante meridionale di Akhaltsikhe.
Foto: sweet.ge

La città fu per la prima volta citata nelle cronache nel XII secolo. Nei secoli XII-XIII fu la sede degli Akhaltsikhelis, duchi di Samtskhe, i cui due rappresentanti più illustri erano Shalva e Ivane Akhaltsikheli (di Akhaltsikhe). Dal XII fino al XVII secolo la città e Samtkhe erano governati dalla famiglia feudale dei Jaqelis.

Nel 1576 gli ottomani la conquistarono e dal 1628 la città divenne il centro dell’eyalet Samtskhe dell’Impero Ottomano come “Ahıska”.

Nel 1828, durante la guerra russo-turca del 1828-1829, le truppe russe sotto il comando del generale Paskevich catturarono la città e, come conseguenza del Trattato di Adrianopoli (Edirne) del 1829, fu ceduta all’Impero Russo come parte del governatorato prima di Kutaisi e poi di quello di Tbilisi.

Nella parte vecchia della città, si può vedere una vecchia fortezza, il castello e la moschea, l’antica fortezza dei Jakelis (XII-XIV sec.), e la Chiesa di S. Marino. Le colline circostanti la città ospitano il Monastero di Sapara (X-XIV sec.).

Alla fine degli anni ottanta del XIX sec. nella città ha stazionato la decima divisione dell’esercito sovietico, che divenne una brigata delle forze di terra georgiane dopo la caduta dell’Unione Sovietica.

Il Castello Rabati visto al tramonto. Foto: inter-travel.ge

Il Castello Rabati visto al tramonto.
Foto: inter-travel.ge

Il punto principale di interesse turistico di Akhaltsikhe è costituito dal Castello Rabati. Costruito nel XIII secolo, sviluppato sotto l’influenza di differenti culture nel corso dei secoli successivi il che si riflette nella sua architettura. All’interno del complesso del castello di 7 ettari c’è una chiesa, una moschea, un minareto e una sinagoga.

All'interno del Castello di Rabati. Foto: georgiaabout.com

All’interno del Castello di Rabati.
Foto: georgiaabout.com

Nei secoli XII-XVI il castello e la sua città di Akhaltsikhe furono la residenza dei principi Jaquelis. Nel corso dei successivi due secoli fu parte dell’Impero Ottomano e nei secoli XIX-XX divenne parte dell’Impero Russo.

Le mura della Fortezza Rabati. Foto: formula1georgia.com

Le mura della Fortezza Rabati.
Foto: formula1georgia.com

Nel periodo sovietico la chiusura del confine con la Turchia ha isolato la città e provocato il declino della sua importanza. Dopo il crollo dell’Unione Sovietica la mutata situazione geopolitica ha dato un nuovo impulso allo sviluppo della città.

Foto: georgiaabout.com

Foto: georgiaabout.com

Il restauro del castello è durato più di 15 mesi, e il suo completamento fu celebrato da uno speciale concerto del famoso cantante francese Charles Aznavour, il cui padre è nato a Akhaltsikhe. 

Concerto di Charles Aznavour al Castello di Rabati. Foto: georgiaabout.com

Concerto di Charles Aznavour al Castello di Rabati.
Foto: georgiaabout.com

Come arrivare ad Akhaltsikhe e Rabati?
 
Molti visitatori arrivano in Akhaltsikhe da Posof in Turchia, il percorso secondario attraverso le montagne in Georgia.
Se siete già in Georgia e volete visitare, il percorso della strada principale per Akhaltsikhe va dalla principale autostrada est-ovest della Georgia (E60) presso lo sperone in Khashuri che porta a Borjomi. I minibus arrivano alla stazione degli autobus/mercato principale di Akhaltsikhe, partendo dal mercato Didube di Tbilisi, nonché dalle stazioni degli autobus a Kutaisi e Khashuri.
Akhaltsikhe è collegata alla principale ferrovia Batumi-Tbilisi-Baku da uno sperone attraverso Borjomi che termina in Akhaltsikhe.
 
Inaugurazione del Castello Rabati restaurato. Foto: georgiaabout.com

Inaugurazione del Castello Rabati restaurato.
Foto: georgiaabout.com

Fonti: Wikipedia; georgiaabout.com .