Approvata legge anti-discriminazione

Il Parlamento ha adottato il 2 maggio, con 115 voti favorevoli contro 1, durante la terza e ultima lettura la legge anti-discriminazione.

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Parlamento georgiano in Kutaisi durante una festa nazionale. Fonte: cnn.com

Secondo la legislazione in materia di “Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione”, che fornisce protezione contro la discriminazione per motivi di razza, colore, lingua, sesso, età, cittadinanza, identità originaria, nascita, luogo di residenza, proprietà, stato sociale, religione, appartenenza etnica, professione, stato di famiglia, stato di salute, la disabilità, l’espressione, convinzioni politiche o di altro tipo, orientamento sessuale, identità di genere, e di “altri motivi”.

Il disegno di legge andrà in vigore dopo che sarà firmato dal presidente Giorgi Margvelashvili, che ha anche espresso il suo sostegno alla legislazione.

Le organizzazione per i diritti umani sono stati critici con il disegno di legge per essere una versione molto annacquata del progetto originariamente sviluppato dal Ministero della Giustizia, non essendoci più previsti meccanismi di attuazione efficaci, incluse le sanzioni pecuniarie per i trasgressori.

La principale opposizione è arrivata dalla Chiesa ortodossa georgiana che insisteva sulla rimozione di “orientamento sessuale” e “identità di genere” dal disegno di legge; l’opposizione della Chiesa culminò in accesi dibattiti durante la sessione del comitato per i diritti umani del Parlamento il 29 aprile, durante la quale i chierici ortodossi avvertirono i legislatori del GD (Georgian Dream – partito politico Sogno Georgiano; ndr.) delle conseguenze politiche per non ascoltare i richiami del Patriarcato.

Manifestazioni di piazza si sono svolte anche al di fuori del Parlamento a Kutaisi, così come a Tbilisi, da parte di gruppi ortodossi guidati da sacerdoti. La scala di quelle proteste era molto minore rispetto ai grandi raduni che la Chiesa ortodossa georgiana ha messo in scena nel 2011, quando si stava fortemente opponendo all’adozione della legge sullo status giuridico delle minoranze religiose – la legislazione è stata adottata, a suo tempo, nonostante la protesta.

C’erano poche voci dissenzienti all’interno della Chiesa; una di loro, arciprete di Zugdidi, Ilarion Shengelia, ha scritto sul suo profilo Facebook il 30 aprile che aveva letto il disegno di legge “ma non riusciva a trovare nulla di tragico o anti-cristiano” in esso. “La Chiesa è sempre stata contro la violenza, l’ingiustizia e la discriminazione” ha scritto.

Mentre sono state respinte le richieste di rimozione di “orientamento sessuale” e “identità di genere” dal disegno di legge, nel tentativo di calmare le preoccupazioni della Chiesa, la maggioranza parlamentare del GD ha apportato un certo numero di emendamenti alla legge quando è stata discussa nella seconda udienza, compresa l’introduzione della dicitura “pubblico morale” nel disegno di legge.

Nello spettro politico, una coalizione di diversi partiti di opposizione non parlamentari, guidati dall’ex presidente del parlamento Nino Burjanadze, era la più esplicita nel criticare il disegno di legge. La critica del disegno di legge da parte dei politici di questa coalizione, tra i quali Dimitri Lortkipanidze, candidato sindaco di Tbilisi alle elezioni del 15 giugno, è principalmente l’eco delle voci espresse dalla Chiesa ortodossa georgiana.

Gruppo di minoranza parlamentare UNM (United National Movement – Movimento Nazionale; ndr.) ha votato per il disegno di legge, ma facendo l’eco alle preoccupazioni delle organizzazioni per i diritti umani, i legislatori dell’UNM hanno anche espresso rammarico che il disegno di legge non forniva sufficienti meccanismi per renderlo uno strumento efficace nella lotta contro la discriminazione.

Secondo la legislazione il Public Defender Office (PDO, Ufficio del Difensore Pubblico; ndr.) sarà incaricato di sovrintendere misure antidiscriminatorie. Le denunce su presunti casi di discriminazione devono essere presentate al PDO. Quest’ultimo avrà anche il diritto di esaminare i casi segnalati di propria iniziativa senza aspettare una denuncia formale da depositare.

PDO deve in primo mediare tra le parti coinvolte al fine di cercare di raggiungere una soluzione fuori tribunale; se il tentativo non dà nessun risultato, PDO invierà quindi una “raccomandazione” per un ente o una persona per risolvere il problema relativo alla discriminazione; se questa raccomandazione sarà lasciata inascoltata, PDO potrà quindi portare il caso in tribunale.

La vittima di una discriminazione, in base alla normativa, avrà il diritto di cercare rimedio in tribunale che, tra gli altri, può comprendere anche il risarcimento pecuniario come non pecuniario.

Ma le organizzazioni per i diritti umani e di difesa legale dicono che questo provvedimento è ben lungi dall’essere efficiente, siccome in pratica significa che nella maggior parte dei casi gli trasgressori possono cavarsela senza alcuna penalità finanziaria perché l’istanza di discriminazione di solito non comporta alcun danno finanziario e richiedere il risarcimento per danni morali, come dimostra la pratica, è troppo complicato. Gruppi per i diritti umani insistevano sull’introduzione di sanzioni pecuniarie per i trasgressori di questa legge, ma la proposta è stata respinta dal governo e dal GD, gruppo di maggioranza parlamentare.

L’adozione della legge anti-discriminazione era uno di quei requisiti che la Georgia si è impegnata di perseguire, nell’ambito del Piano d’Azione di Liberalizzazione dei Visti, in modo da rientrare nel regime di esenzione dal visto d’ingresso di breve durata da parte della UE.

 

Articolo originariamente pubblicato da Civil.ge (traduzione propria)